RIGENERAZIONE URBANA


PRIMO MATTONE

Firmato il Protocollo dai sindaci di 14 Comuni: un’esperienza unica in Italia. Un progetto per un comparto in crisi, un’idea di futuro all’insegna di recupero edilizio, risparmio energetico e rispetto dell’ambiente

Trattandosi di costruzioni, è proprio il caso di dire che il Progetto Rigenerazione urbana di CNA Forlì-Cesena ha posto venerdì 14 giugno il suo primo mattone. La firma del“Protocollo d’intesa per la sperimentazione in materia di Rigenerazione urbana”rappresenta una svolta cruciale. Hanno aderito tutti i sindaci dei 14 Comuni del comprensorio forlivese, fatta eccezione per il capoluogo che sarà coinvolto in una fase successiva. Un’esperienza unica in Italia, come testimoniano i numerosi e qualificati ospiti presenti all’iniziativa.

Un’idea che, grazie alla progettazione e all’impegno di CNA, mette in rete come mai prima tutti i soggetti coinvolti: enti pubblici, imprese, banche, professionisti e cittadini. Il Protocollo Rigenerazione urbana, proposto da CNA e arricchito nei contenuti dalla collaborazione degli amministratori e degli uffici tecnici dei comuni e delle comunità montane, dà ora gambe e concretezza a un progetto ambizioso che potrebbe davvero fare la differenza per lo sviluppo del nostro territorio. Per un’idea di futuro all’insegna del recupero edilizio, del risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente.

Un primo passo di grande importanza e di alto valore simbolico, per la sfida verso il futuro che lancia alla nostra comunità.

La firma del Protocollo d’intesa ha avuto luogo la mattina di venerdì 14 giugno 2013presso il Salone dei Quadri del Comune di Bertinoro. La mattinata si è aperta con i saluti di Nevio Zaccarelli, sindaco di Bertinoro e di Massimo Bulbi, presidente della Provincia di Forlì-Cesena.

Molto d’effetto il momento ufficiale della firma del Protocollo, che ha visto i 14 sindaci sfilare con la fascia tricolore.

È seguita la riflessione del professor Walther Orsi dell’Università di Bologna sul tema “Il Cittadino risorsa e motore dello sviluppo sostenibile” e quindi gli interventi di Franco Napolitano, direttore generale di CNA Forlì-Cesena; Pierangelo Bergamaschi, presidente della Comunità Montana Appennino Forlivese; Luigi Pieraccini, sindaco di Castrocaro Terme e Terra del Sole; Claudio Samorì, presidente dell’Unione Montana Romagna Toscana; Paolo Zoffoli, sindaco di Forlimpopoli e Roberto Pinza, presidente della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

“Quello che ci tengo a sottolineare – ha concluso Franco Napolitano, direttore generale di CNA Forlì-Cesena – è che questo è un progetto di comunità. Noi come CNA abbiamo lanciato questa idea, ci abbiamo lavorato molto perché crediamo che abbia un grande potenziale per il nostro territorio tutto. Ringraziamo gli amministratori e tutti i soggetti che ci hanno creduto insieme a noi, ma mi preme ricordare che si tratta di un progetto aperto, a cui tutti possono aderire. A partire dalle altre associazioni di imprese, oltre che naturalmente le altre amministrazioni della provincia. Avanti tutta, dunque, questo è solo il primo passo!”

Ma quali sono i contenuti del Protocollo d’intesa? 
Tutti i soggetti coinvolti – enti pubblici, CNA e imprese – si impegnano ciascuno a svolgere fattivamente la propria parte. Tra gli aspetti salienti, gli enti pubblici (i Comuni, in primo luogo) si impegnano a svolgere un ruolo guida nel definire gli interventi di riqualificazione urbana ed efficientamento energetico, modificando strumenti urbanistici e regolamenti. Ma anche a garantire reali vantaggi per gli investimenti realizzati e sensibilizzare i cittadini.
“Come CNA – conclude Napolitano – siamo già impegnati a qualificare e formare le nostre imprese, e stiamo lavorando su un “Contratto di garanzia” ad hoc. CNA si sta spendendo inoltre per agevolare l’accesso al credito da parte dei cittadini grazie a una convenzione e al coinvolgimento del sistema bancario. Dal canto loro, le imprese coinvolte si formeranno e qualificheranno sempre più in materia, contribuendo a esercitare un ruolo di sensibilizzazione nella comunità”.

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